Con colori e tonalità diverse, gli ambienti sono arredati con eleganza ed un tocco di romanticismo al fine di creare un’atmosfera calda ed accogliente. La reception ed il salotto relax sono ambientati sotto le calde volte di mattoni a vista, mentre la scenografica scala a spirale che sale al piano superiore è illuminata da una grande cupola vetrata.
Il resort dispone di ampie camere, fra cui romantiche suite con letto a baldacchino e piccoli appartamenti, dotati di tutti i comfort e servizi tipici di una struttura ricettiva di alto livello. La colazione è servita a buffet e propone i migliori prodotti artigianali piemontesi e specialità locali come la torta di nocciole o gli amaretti di Mombaruzzo, i salumi e i formaggi di Roccaverano, marmellate, miele, frullati preparati con gli ingredienti del nostro orto, prodotti bio e altri dolci e torte salate, preparate dal nostro staff.
Tenuta la Romana una delle cascine più vecchie di Nizza. Si presume che dal 1500 al 1700 sia stata dei Conti Cordara di Calamandrana. Dal 1800 al 1900 la proprietà passò ai Conti Veggi di Castelletto Molina, che hanno pure provveduto ad erigere la loro edicola funeraria. La Contessa Agliaca di Ricaldone, nipote del Duca Di Genova, ultima dei Conti Veggi, vende la cascina ad un certo Thea di Acqui, il quale a sua volta, verso la fine del 1900 la cede a Giuseppe Derda, un industriale di Fossano.
Il Dott. Giovanni Rjneri e la sua Consorte, la Contessa Tina Ginanni Corradini, abitano a l’Arman-na fino al 1980. Il Dott. Rejneri eredita la cascina da suo padre, un notaio di Benevagienna, che nel 1930 la riceve dall’industriale Derda a saldo dei servizi professionali svolti per suo incarico ( e devono essere stati davvero molti!).
Qui una volta si allevavano i cavalli da corsa ed infatti verso il 1950 la cavalla purosangue “Gioconda” vinse numerose corse. Ai tempi l’Arman-na era conosciuta perché la proprietaria era una professoressa molto valida, che impartiva lezioni agli studenti per poco o niente.
CURIOSITÀ DEL NOME: In un vecchissimo documento viene denominato: “ARMAN-NA”. Senz’altro questa denominazione è da ascriversi ai Cordara che sono rimasti tanti anni a Roma ed hanno voluto così ricordare la stessa città.